Condividiamo la vittoria del mondo professionale outdoor e di quello sportivo
Ci riferiamo, infatti, alla vicenda della Proposta di Legge Regionale Liguria n. 60, avente ad oggetto “Modifiche alla Legge Regionale Liguria 17 dicembre 2012 n. 44 (Ordinamento della professione di Guida Alpina)”.
In particolare, tale Proposta di Legge, prevedeva che, all’articolo 13 della Legge Regionale, venissero aggiunte le specificazioni “Arrampicata” e “Canyoning”, che avrebbero comportato l’insegnamento esclusivo di tali discipline alle Guide Alpine e al CAI. Tale formulazione avrebbe impedito alle altre figure, che invece già operano legittimamente in tutto il territorio nazionale, come appunto A.I.G.C., di continuare ad insegnare.
A.I.G.C. si è prontamente attivata, prima con una riunione telematica e successivamente con una memoria puntuale, per esporre ai Consiglieri ed all’Assessorato Regionale che la formulazione di tale proposta di legge avrebbe conferito riserve a favore delle Guide Alpine che nemmeno sono previste nella Legge Quadro Nazionale e che vanno a discapito di altri professionisti e operatori del settore.
Siamo quindi molto soddisfatti che la III Commissione dell’Assemblea Regionale della Liguria abbia preso in considerazione le nostre considerazioni mantenendo inalterato l’articolo 13 della Legge Regionale Liguria 17 dicembre 2012 n. 44.
Purtroppo questo tentativo da parte delle Guide Alpine di cercare di ottenere riserve su ambiti non propri della loro attività, persuadendo le istituzioni con la presentazione proposte di Legge esclusivamente a loro favore e senza alcuna considerazione di tutte le altre realtà professionali ed associative esistenti, non è il primo ad esempio, era successo un analogo tentativo, anch’esso concluso in un nulla di fatto, l’anno prima in Lombardia.
Non è ammissibile che associazioni professionali, associazioni sportive, federazioni e altre realtà esercitanti in montagna debbano essere costantemente attente per non vedere cancellati i loro legittimi diritti a lavorare o operare!!!
Sono anni che A.I.G.C. offre spunti e proposte al Governo affinché metta ordine in una giungla tutta italiana, fatta di orticelli provinciali/regionali e sacche di potere, dove l’equilibrio non è dato dalle buone pratiche o da ciò che è giusto ma da arroganza e privilegio quando invece i criteri fondamentali, che dovrebbero spingere la definizione di regole utili e concrete, dovrebbero essere il rispetto della montagna, degli operatori che la vivono ma, soprattutto, degli utenti che la frequentano e che vogliono riferirsi a professionisti seri e preparati per affrontarla in sicurezza.
Per questo motivo vorremmo che sia i professionisti che le istituzioni iniziassero a guardarsi intorno per scoprire che in altre nazioni come Francia e Spagna già convivono guide canyon, alpine, speleo, ambientali, maestri di arrampicata, ecc. oltre, ovviamente, a tutte le realtà sportive ed amatoriali. Questo potrebbe essere il primo spunto per ripartire da dove altri sono già arrivati prima di noi, per omogeneizzare e, perché no, migliorare l’esistente.
Le Guide Canyon dell’Associazione Italiana Guide Canyon, ringraziano tutti gli attori (professionisti, associazioni, federazioni ed utenti) che hanno lavorato per questo obiettivo e, soprattutto, le istituzioni Liguri per aver dimostrato che il dialogo condiviso con i vari operatori del settore porta a soluzioni rispettose di tutte le realtà professionali ed associative esistenti.
Infine, invitiamo tutti professionisti, Guide Alpine incluse, a sedersi ad un tavolo comune per lavorare con impegno, dedizione ed entusiasmo affinché le professioni del mondo outdoor trovino una propria dimensione e una propria specificità, relativa all’ambiente di pratica.
In ultimo, condividiamo i recenti articoli di Vertical Lab:
e UISP Unione Italiana Sport per tutti
http://www.uisp.it/montagna/pagina/nessun-monopolio-per-linsegnamento-dellarrampicata-sportiva
entrambi relativi al medesimo tema.